Primavera dannatamente piovosa?

Piccola guida per fare di necessità virtù in giardino

Estati straordinariamente lunghe, calde anzi, caldissime, inverni miti, con poca neve anche in montagna, e primavere dal carattere più monsonico che continentale, sono da qualche anno a questa parte, diventate uno standard, piuttosto che l’eccezione che confermava una regola.

Proprio le primavere, ma anche gli autunni, sono i protagonisti di queste mie considerazioni; infatti, è proprio in questi particolari momenti dell’anno che ultimamente, le precipitazioni meteoriche si sono fatte più significative, durature e spesso foriere di danni sia per i centri abitati che per le zone extraurbane, spesso dedite all’agricoltura ed alla piccola industria, ubicate nei pressi di falde montane, fiumi o laghi.

Il sito di Arpa Piemonte riporta quanto segue:

La Primavera 2024 è stata la più piovosa degli ultimi 67 anni in Piemonte con 595.3 mm medi e un

surplus di 300.6 mm (pari al 102%) rispetto alla norma degli anni 1991-2020. 

La stagione primaverile 2025, con la recente alluvione del 16 aprile, non credo sarà da meno…

Ma tralasciamo la questione della gestione del rischio da parte delle autorità competenti, argomento di non semplice disamina e soluzione, per il quale ognuno saprà farsi le domande ma soprattutto trovare le risposte più opportune.

Noi ci focalizzeremo su quei periodi di pioggia incessante, o comunque intensa che caratterizzano alcuni periodi dell’anno.

Il terreno ha una capacità di assorbimento, filtrazione e laminazione delle acque meteoriche di superficie che dopo molti giorni di pioggia viene raggiunta, impedendo di fatto il drenaggio superficiale, come dovrebbe di norma avvenire.

Questo evento è accentuato dal fatto che in pianura la falda freatica si alza e spesso arriva a lambire cantine e abitazioni in zone particolarmente basse.

Questa incapacità di allontanare l’acqua piovana laddove non trovi una via d’uscita preferenziale, fa sì che in molti dei nostri giardini con l’andare dei giorni, si creino dei veri e propri “laghetti”.

Solitamente compaiono in zone depresse verso le quali l’acqua scorre per gravità naturale.

Il risultato finale è che ci ritroviamo con delle aree del giardino inutilizzabili per molti giorni, dove le piante in assenza di ossigeno deperiscono, dove siamo poco incentivati ad andare a causa del fango e della poca voglia di bagnarci le scarpe.

È questo il momento nel quale entro in scena, non in senso letterale eh, solo ipotetico.

Come potremmo volgere a ns favore un evento climatico tanto “scomodo”?

Innanzitutto, dobbiamo capire da dove proviene l’acqua che forma il nostro laghetto, seguire a ritroso il flusso idrico e fare l’analisi del caso.

Se, ad esempio, lo scarico di una grondaia del tetto, fosse direttamente indirizzato in giardino, ecco, quella sarebbe l’occasione per intercettarlo e decidere se interrarne il corso oppure assecondare l’orografia (L’orografía è la parte della geografia fisica che studia il rilievo terrestre, in particolare le montagne, catene montuose, colline, valli e altre forme del terreno.) del vostro terreno e realizzare una leggera depressione nel terreno, assecondando quella già esistente, ma “vestendola” come se fosse il letto ghiaioso di un ruscello, con pietre di varie dimensioni, inserendovi della vegetazione adatta ai periodi molto piovosi.

FONTE: https://frontierlandscaping.com/solving-water-problems-with-dry-creek-beds/

Questo vi permetterà di ottenere un notevole incremento del fattore ornamentale e di biodiversità in giardino, ma soprattutto sarà in grado di ricevere e gestire le acque meteoriche di superficie, conferendole verso una zona da voi precedentemente individuata, per formare un laghetto effimero (temporaneo) oppure per defluire oltre il vostro terreno se le pendenze lo consentissero.

FONTE: www.earthdanceorganics.com/blog/post/rain-gardens-boost-water-quality
FONTE: Evolution of a Rain Garden - Samantha Bean | Nature Writer

In questi luoghi, in continuo mutamento, vedrete nascere la vita, avrete esplosioni di colori, di volumi, di suoni grazie alla frequentazione del vostro giardino della pioggia di Libellule, farfalle, lucciole, piccoli anfibi, uccelli delle più svariate specie, le bellissime corolle colorate di Caltha palustris, Iris pseudoacorus, gli steli eretti di Lythrum salicaria, piante fantastiche da collocare sapientemente ai margini del vostro ambiente umido per renderlo bellissimo oltre che utile, non solo quando pioverà tanto ma anche durante la bella stagione saprà impreziosire il vostro giardino in maniera favolosa.

FONTE: 10 steps to creating a rain garden | Rain Harvest

In questi luoghi, in continuo mutamento, vedrete nascere la vita, avrete esplosioni di colori, di volumi, di suoni grazie alla frequentazione del vostro giardino della pioggia di Libellule, farfalle, lucciole, piccoli anfibi, uccelli delle più svariate specie, le bellissime corolle colorate di Caltha palustris, Iris pseudoacorus, gli steli eretti di Lythrum salicaria, piante fantastiche da collocare sapientemente ai margini del vostro ambiente umido per renderlo bellissimo oltre che utile, non solo quando pioverà tanto ma anche durante la bella stagione saprà impreziosire il vostro giardino in maniera favolosa.

“La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.”
Vivian Greene (attribuito)