OSSOLA GIARDINI

Ossola Giardini per il Territorio

Quando ci siamo chiesti come avremmo potuto celebrare i 10 anni di attività, in una maniera originale, efficace e “non convenzionale” -come ci piace definirci-, abbiamo deciso di “prendere in affidamento” due aiuole pubbliche comunali, riprogettarle, realizzarle e prenderci carico della loro manutenzione.
Ci auguriamo che il risultato vi piaccia!

Ciò che ci ha spinti verso questa scelta sono stati, da un lato un aspetto pratico, correlato all’alta visibilità dovuta al grande passaggio in prossimità delle realizzazioni, dall’altro quello celebrativo, per coronare un traguardo che forse tanto piccolo non è se si considerano gli anni che stiamo vivendo, ma soprattutto perché abbiamo deciso di credere ed investire in Noi e nel Nostro Territorio.  

Dopo un’attenta riflessione ci siamo focalizzati sull’aiuola all’entrata di Masera -provenendo da Trontano- e sulla rotatoria stradale del Villaggio Sisma a Villadossola.

E’ un dato di fatto innegabile che la situazione economica degli ultimi anni ha cambiato il modo di affrontare il lavoro da parte del settore privato ed ancor più in quello pubblico che è stato soggetto a razionalizzazioni e tagli importanti, riducendo così per quanto concerne il settore della gestione del patrimonio verde territoriale, le opere di manutenzione e realizzazione -a nostro avviso- sotto la soglia minima tollerabile per vivere in un comprensorio ordinato, pulito e gradevole.

Spinti quindi da queste considerazioni e da una contrazione del mercato del lavoro ci siamo assunti, metaforicamente e letteralmente, per progettare e realizzare due aree verdi di grande impatto per i rispettivi comuni, poiché all’ingresso dei paesi e quindi primo biglietto da visita per concittadini, turisti e passanti.

Abbiamo voluto crederci e farlo a nostre spese, per dimostrare che con un po’ di voglia, una valida progettazione di fondo, un po’ di fantasia, unite a buone conoscenze agronomiche, si può.

Nella realizzazione di questi progetti abbiamo utilizzato solo materiali provenienti dal nostro territorio, sia per ciò che riguarda le piante, cresciute nel nostro vivaio, sia per ciò che concerne pietre e manufatti, come ad esempio i cerchi delle botti del vino e nell’aiuola di Masera, con tema centrale l’Uva, delimitano alcune aree o i sassi del torrente Melezzo, utilizzato per riempire i gabbioni. Tutto autoctono ed a Km zero.   

Ci siamo spesi molto, sotto tutti i punti di vista: fisico, emotivo ed economico, ma siamo soddisfatti del risultato sin qui ottenuto; speriamo che anche a voi che state leggendo queste righe piaccia quanto abbiamo realizzato e che, quando ci passerete davanti, conoscendo la consapevolezza delle scelte che si celano dietro a ogni singola pietra o piantina, passiate oltre con il sorriso soddisfatto di chi sa che la gente del suo territorio non solo non si arrende ma anzi lotta per renderlo migliore e più bello.

Nuotare contro corrente nell’Ovesca

Committente: Comune di Villadossola (VB)

Il progetto: “ Sin dal principio di questo progetto, che per noi è stato sicuramente ambizioso, ci è parso di nuotare contro corrente: iter burocratici, gestione dei tempi e fasi realizzative molto impegnative ci hanno convinto di ciò; se poi lo uniamo ad un disegno quantomeno poco consono al nostro territorio, ancora fortemente legato ad un’immagine del giardino agricola e un po’ chiuso, forse, alle novità, ecco che il cerchio (trattandosi di una rotonda) si chiude.
Il disegno grafico è formato da un grande spazio centrale riempito di ghiaione a rappresentare il letto di un fiume, l’Ovesca nella fattispecie, cosparso da massi di grandi dimensioni e alcuni arbusti; un “diametro” taglia la rotonda in due metà e lo fa ospitando molte piante che con i loro colori e le loro forme creeranno accenti colorati e vari durante lo scorrere delle stagioni. La ghiaia del centro fuoriesce simmetricamente verso l’esterno della rotonda creando così due “virgole” di terreno nelle quali trovano posto sei Betula Papyrifera, alcune graminacee ornamentali e un tappeto erboso tradizionale. A delimitare la ghiaia dal prato nascono da zero ed arrivano a quota 90 cm dei muretti di ghiaia contenuti da reti e interrotti ogni 3 mt da un muretto di siepe di Berberis Thumbergii Atropurpurea, in un crescendo, o scendendo -dipende dalla vostra provenienza- di ghiaia e vegetazione, in modo tale che le rocce accompagnino metaforicamente l’automobilista nel suo percorso mentre transita esternamente al nostro giardino urbano.
Quindi, alla fine di tutto, abbiamo delle curve che si rincorrono in senso orizzontale e verticale creando un gioco di vedo non vedo che, a nostro parere genera, un interesse nell’osservatore, che di volta in volta, di stagione in stagione, sarà portato a cercare cosa si nasconde dietro ad un muretto, una siepe, oppure un masso, trovando bulbi, fiori, colori e forme ogni volta differenti, ogni volta nuovi. Un giardino urbano in eterno divenire che come il letto di un fiume muta nel suo aspetto e nelle sue forme. ”

Nella realizzazione di questo lavoro sono stati impiegati:

  • 400 mq di telo pacciamante
  • 30 ton. di ghiaione
  • 100 mt di tubo per la realizzazione dell’impianto di irrigazione
  • 20 irrigatori
  • 60 mt di rete contenente a ghiaia
  • 8 kg di semenza per tappeto erboso
  • 6 Betula Papyrifera
  • 80 Arbusti e perenni nel “diametro”
  • 55 Berberis Thumbergi Atropurpurea nelle siepi
  • 30 mt di legname per le interruzioni dei muretti
  • 10 kg di viti, chiodi e rondelle

Tradizione e design: a Masera è possibile!

Committente: Comune di Masera (VB)

Il progetto: “ Nello sviluppo di questo progetto abbiamo dovuto confrontarci con una geometria inusuale dell’aiuola in questione. Il risultato è un intersezione di linee e cerchi che danno forma, ripetendosi, a spazi fioriti alternati a ghiaia, ciottoli e cortecce. Il tema da cui siamo partiti è quello dell’Uva, tipico del paese di Masera che, durante la sua novantennale festa -dell’ Uva appunto- cresce e ne celebra le tradizioni folkloristiche. Abbiamo utilizzato i cerchi delle botti del vino come delimitatori delle aiuole rotonde, mentre cordoli di Serizzo contengono quelle lineari. Muretti di gabbioni con ciottoli del fiume Melezzo, che scorre placido a pochi metri dall’aiuola, si intersecano a muretti costituiti da siepine di Berberis; un Melo ornamentale dal fogliame rosso e una Lagerstroemia Indica sono invece gli unici arbusti “fuori sagoma” ma che regalano fiori a profusione da primavera a estate inoltrata. La regina della composizione rimane comunque la spalliera che ospita la Vitis vinifera, comunemente chiamata Vigna, che ci ha regalato bellissimi grappoli di deliziosa uva nera. ”